venerdì 11 ottobre 2013

Chi non sa cosa sia la “PARODONTITE” (piorrea) ? Piorrea = Parodontite


La parodontite (piorrea) è in termine scientifico l’infiammazione del parodonto, cioè di tutto quello che sta intorno alle radici dei denti (gengive, legamenti alveolo-dentari, alveoli e apparato osseo). E’ un’infiammazione dovuta quasi sempre ad una scarsa o errata igiene dentale che, se protratta nel tempo, si cronicizza causando il distacco delle gengive dai denti e dando luogo alla formazione della cosi dette “tasche parodontali” che a loro volta determinano danni a carico dell’osso alveolare con la conseguente riduzione della sua altezza. In pratica, volete sapere che cosa avviene se si cronicizza? I denti cominciano a vacillare.Se non si interviene con urgenza e con metodi adeguati sarà inevitabile, cioè sostituire i propri denti permanenti con una bella dentiera. Per carità, non abbiamo nessuna voglia di perdere i denti e allora cominciamo a vedere quali sono i sintomi premonitori di questa benedetta malattia.


Le cause principali della malattia sono:

una cattiva igiene orale, con conseguente aumento della placca batterica che arriva ad insinuarsi sempre più in profondità, quasi a mo’ di cuneo, tra le gengive e la superficie radicolare dei denti e diviene in tal modo sempre meno raggiungibile dallo spazzolino e dal filo interdentale; una predisposizione genetica, cioè un sistema immunitario non sufficientemente sviluppato e in grado di poter aggredire la flora batterica interessata; il diabete mellito, se non adeguatamente compensato;
la cattiva abitudine al fumo.

I principali rischi correlati alla parodontite (piorrea) sono:

  • il possibile peggioramento dell’osteoporosi;
  • una maggiore predisposizione alle affezioni dell’apparato respiratorio;
  • un aumento del rischio per lo shock apoplettico;
  • un aumento del rischio per l’infarto cardiaco;
  • un aumento del rischio di parto prematuro:
  • il peggioramento del diabete mellito.
Le fasi terapeutiche riguardanti la parodontite (piorrea) sono 4:

1.la diagnostica: attraverso il sondaggio parodontale si valuta l’entità delle tasche parodontali e di conseguenza la perdita di supporto dei denti, il grado di sanguinamento e di retrazione delle gengive, la situazione delle biforcazioni. Attraverso una serie di radiografie indorali (da diverse proiezioni) si valuta l’architettura dell’osso residuo;


2. l’etiologica: cioè la rimozione di tutti gli agenti che causano la malattia. In pratica si levigano le radici dei denti (al fine di rimuovere i tessuti necrotizzati e il tessuto di granulazione) e consentire un nuovo attacco epiteliale alla radice. Contemporaneamente si spiegano al paziente tutte le norme riguardanti la corretta igiene orale;


3.la chirurgica: dopo circa 3 mesi dalla levigatura, è essenziale rivalutare il quadro e, se necessario, correggere - con piccoli interventi chirurgici - eventuali situazioni non risolte;


4.la conservativa: è importantissimo che il paziente mantenga un costante contatto con lo specialista per il controllo preventivo di eventuali recidive della malattia.


La parodontite

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