lunedì 28 ottobre 2013

PRGF (Plasma Rich in Growth Factors) - Endoret - la stimolazione e l’accelerazione della rigenerazione dei tessuti


La Tecnologia PRGF®-Endoret® (Plasma Rich in Growth Factors) è il sistema autologo più avanzato di Plasma Ricco in Piastrine. Si basa sull’attivazione delle piastrine del paziente stesso per la stimolazione e l’accelerazione della rigenerazione dei tessuti.

Si tratta di una tecnologia che offre risultati davvero straordinari in numerose patologie, senza effetti collaterali e riducendo notevolmente il tempo di recupero in caso di fratture, lesioni muscolari, tendinee e interventi chirurgici.

Versatilità di prodotto

La tecnologia PRGF®-Endoret® presenta la maggiore versatilità di prodotto disponibile sul mercato, presentandoquattro diverse formulazioni terapeutiche a partire dal sangue del paziente stesso adeguate alle esigenze cliniche di ogni singolo caso.

Applicazioni

Questa tecnologia è inoltre applicabile a innumerevoli campi della medicina, nei quali è stato possibile verificarne l’efficacia nella rigenerazione di vari tessuti: osso, pelle, mucosa orale, tendini, legamenti, muscoli, cartilagine, cornea, abbracciando specializzazioni mediche quali: chirurgia orale e maxillofacciale, ortopedia e medicina dello sport, dermatologia, oftalmologia, chirurgia vascolare, chirurgia plastica ed estetica e addirittura chirurgia veterinaria.


Dentista croazia

PERCHÉ ZIRCONIA PRETTAU? - by Martinko


Per poter offrire una soluzione sia funzionale che estetica a clienti con problemi correnti come la mancanza di spazio, bruxismo, scheggiature (chipping) della ceramica, Enrico Steger si è impegnato, insieme al suo staff, nella creazione di una zirconia extra traslucente. Con questo materiale, chiamato Zirconia Prettau, è possibile creare dei restauri esteticamente piacevoli completamente in zirconia.

In modo particolare nel campo delle protesi dentarie, in caso di spazi ridotti o di restauri protesici con strutturazione della gengiva, la nuova Prettau Zirconia trova un impiego ideale. Un vantaggio supplementare consiste nel fatto che non si verificano incrinature (chipping) della ceramica, poiché le faccette di ceramica devono essere realizzate soltanto nella zona dei denti anteriori o nella zona vestibolare, mentre tutte le zone funzionali possono essere realizzate unicamente con la Prettau Zirconia.


Dentisti in croazia by Martinko

domenica 27 ottobre 2013

La cura dei denti inizia a tavola - faccette dentali


Lavare bene i denti è la prima regola per una buona igiene orale. Ma anche a tavola si può proteggere il sorriso: alcuni cibi aiutano infatti a prevenire la carie. Ecco quali sono gli alimenti amici del sorriso:

Vino rosso. Secondo una ricerca dell'Università di Pavia, pubblicata sulla rivista Current Opinion in Biotechnology, le proantocianidine contenute nel vino rosso aiutano a prevenire la carie.

Caffè. Test in vitro hanno dimostrato che alcune sostanze contenute nel caffè, come la trigonellina, protegge.

Cicoria e funghi. Lo studio pubblicato dall'Università di Pavia promuove anche cicoria e funghi,per acido chinico.

Verdura cruda: grazie alle fibre e alla consistenza croccante, facilita l'autopulizia dei denti insinuandosi nelle fessure, altrimenti raggiungibili solo dal filo interdentale. Va mangiata in abbondanza.

Mirtilli rossi. Test «in vivo» condotti da Gabriella Gazzani dell'Università di Pavia evidenziano l'effetto anticarie dei mirtili rossi, grazie alla presenza di procianidine.

Latte e yogurt: contengono minerali importanti per la salute dentale, primo fra tutti il calcio. Secondo una ricerca giapponese, il consumo di yogurt fa diminuire nei bambini il rischio di carie del 22%.

Cioccolato fondente. Una ricerca dell'Università di Osaka, in Giappone, pubblicata su New Scientist, ha dimostrato che le tavolette di cioccolato con percentuale di cacao superiore all'80% aiutano a prevenire la carie. Come mai? Perché contengono agenti antibatterici naturali.

Propoli. Secondo lo studio condotto dall'Università di Pavia, la propoli prodotta dalle api protegge i denti.


Faccette dentali

mercoledì 23 ottobre 2013

Filo Interdentale - Come si usa?


Filo Interdentale - Come si usa?  Che cos’è il filo interdentale?

Nella battaglia contro carie ed infezioni dei denti, l'utilizzo adeguato del filo interdentale aiuta indubbiamente a preservare la piena salute dei denti, rimuovendo in profondità i residui di cibo e lo strato colloso di placca incuneato tra i vari elementi dentali.
Filo Interdentale, Come si usa?Il filo interdentale dev'essere utilizzato sempre in associazione a spazzolino, dentifricio e colluttorio, altri importantissimi (ed insostituibili) strumenti dell'igiene dentale domiciliare.


Quando utilizzare il filo interdentale?

Che il filo interdentale si debba utilizzare almeno una volta al giorno e preferibilmente alla sera è oramai risaputo. Ciò che desta ancora qualche perplessità è in quale momento utilizzarlo. A tale proposito, il pensiero degli esperti si divide in due:


Alcuni autori consigliano di passare il filo tra i denti prima della spazzolatura con spazzolino e dentifricio: il filo, rimuovendo placca e residui di cibo annidati tra i denti, permette ai principi attivi della pasta dentifricia (es. fluoro o agenti sbiancanti) di raggiungere anche le fessure interdentali.
Altri specialisti suggeriscono di utilizzare il filo solo dopo aver spazzolato i denti: così facendo, partendo dal presupposto che lo spazzolino abbia già rimosso un certo quantitativo di sporco, viene facilitata l'azione del filo interdentale.


Ad ogni modo, ciò che conta veramente non è tanto l'utilizzo del filo interdentale prima o dopo la pulizia con lo spazzolino, quanto piuttosto un'adeguata modalità d'uso ed un costante impiego dello stesso. Vediamo, dunque, come si utilizza correttamente il filo interdentale.
Modo d'uso

Per sfoggiare un sorriso invidiabile e denti sani e forti, è importante - nonché indispensabile - dedicare quotidianamente e più volte al giorno alcuni minuti del proprio tempo alla pulizia dei denti. Se lo spazzolino dovrebbe essere utilizzato almeno tre volte al giorno ed immediatamente dopo i pasti, il filo interdentale può essere passato tra i denti anche solo una o due volte nell'arco della giornata.


È bene ribadirlo ancora una volta: ciò che è importante è utilizzare regolarmente il filo in modo adeguato. Di seguito sono riportate per punti le principali regole per un utilizzo impeccabile del filo interdentale:


Tagliare un segmento di filo interdentale (aiutandosi con l'apposita lima inserita nel contenitore del rocchetto) della lunghezza di 30-40 cm. Avvolgere entrambe le estremità del filo interdentale attorno al dito medio (si consigliano due giri), afferrando il filo teso con i pollici e gli indici. Premere delicatamente il filo sulla sottile fessura interdentale, avendo cura di tenerlo teso e ben saldo
Successivamente, abbracciare il dente con il filo formando una sorta di C. Far scivolare il filo verso il basso (verso l'estremità della corona del dente), imprimendo sempre un certo attrito fino a pulire il dente anche al di sotto del margine gengivale. Così facendo, il filo interdentale agisce come una lama, "tagliando" e rimuovendo la placca.


Il movimento dev'essere deciso ma nel contempo delicato per evitare di lesionare od irritare la gengiva. Ricordiamo, inoltre, che ogni volta che s'inserisce il filo in uno spazio interdentale, le superfici da pulire sono due; pertanto, è necessario passare il filo in entrambe le parti.
Ogni qualvolta si estrae il filo per pulire il dente successivo, è indispensabile utilizzare una parte pulita del nastro.


Ripetere la procedura in tutti i denti. Si suggerisce di iniziare a passare il filo interdentale a partire dai denti posteriori, terminando con i molari del lato opposto.I denti posteriori (primi e secondi molari e, se presenti, denti del giudizio) possono causare qualche difficoltà durante l'igiene con il filo interdentale. Nel caso la pulizia fosse particolarmente complicata a causa, per esempio, di affollamento dentale o denti storti, è possibile ricorrere all'ausilio di strumenti differenti - come le forcelle tendifilo od il filo interdentale vibrante - che permettono di facilitare la manovra.
Dopo aver pulito tutti i denti con il filo interdentale, si suggerisce di sciacquare abbondantemente la bocca con il colluttorio, meglio se arricchito in fluoro. Il colluttorio, oltre a rinfrescare la bocca, migliorare l'alito e rinforzare lo smalto dentale, favorisce l'eliminazione dei frammenti di placca o cibo rimossi con il filo.


Filo Interdentale

giovedì 17 ottobre 2013

CORRELAZIONE TRA FUMO E FALLIMENTO IMPLANTARE - impianto dentale



416 soggetti, curati per carie all’Università di Washington, sono stati esaminati con radiografie per controllare la perdita verticale ossea in rapporto all’età. I dati hanno dimostrato che il 73.9% dei giovani ed il 100% degli anziani con grave perdita ossea erano fumatori. I dati indicano che il fumo è la prima causa di perdita di osso alveolare, seguita dalla età."
R.E.Persson, L.G.Hollender, G.R. Persson:”Assessment of alveolar bone levels from intraoral radiographs. J.Clin.Periodontol. 1998; 25:647-654

"... donne che fumano 1 pacchetto di sigarette al giorno durante la loro vita da adulte, alla menopausa presentano una percentuale di deficit osseo dal 5 al 10% rispetto alle non fumatrici." J.Hopper,E.Seeman:”The bone density of female…” N.Engl. J. Medic. 1994;330:387-392

Esiste una qualche correlazione tra insuccessi in implantologia e l'abitudine al fumo? “I risultati indicano che la perdita di osso e la profondità delle tasche era significativamente maggiore nei grandi fumatori, per un lungo periodo di esposizione, se comparati con i dei moderati fumatori o ad una breve esposizione durante la vita.”
J.Bergstrom: “Dose-dependent periodontal disease response to tobacco smoking” Europerio 2 Florence-Italy 15-17 maggio ‘97

“Scopo di questo lavoro era di esaminare lo stato dentale di 35, 50, 65 e 75 anni. I fumatori hanno presentato una decisamente maggiore presenza e profondità di tasche, in tutti i gruppi di età, rispetto ai non fumatori. Il numero dei denti sani era inferiore nei fumatori, decisamente maggiore era il numero dei denti estratti, cariati e otturati rispetto ai non fumatori. Si è concluso che il fumo è un importante fattore di rischio per la carie, perdita di denti e perdita di attacco.”
P.Axelsson, J.Paulander, J.Lindhe: “Relationship between smoking and…” J.Clin. Periodontol. 1998; 25:297-305

"Attualmente i principali fattori predisponenti al fallimento degli impianti sono:la scarsa densità ossea ed il fumo”
A.Crawford Bain:”Smoking and implant failure…” Int.J. Oral Maxillofacial Impl. 1996; 11:756-759

"Si sono registrati il 9% di fallimenti in fumatori contro l’1% dei non fumatori, a dispetto del fatto che la buona qualità dell’osso di entrambi i gruppi fosse sovrapponibile. Si può concludere che il fumo è un significativo, anche se non l’unico, importante fattore di fallimento degli impianti prima del loro carico funzionale."
"Su più di 1.200 impianti valutati è stato osservato osso di tipo IV (di scarsa densità) in una percentuale doppia dei casi nei fumatori rispetto ai non fumatori."
"412 pazienti con 1379 impianti sono stati osservati per 5 anni. La percentuale di impianti falliti è stata del:
-4.92 % nei non fumatori contro
-15.06 % nei fumatori."

"Osso di qualità IV è stato trovato:
-nel 17.6 % dei non fumatori contro
-il 37.9 % nei fumatori"
C.A.Bain, P.K.May:”The influence of smoking on bone quality and implant failure” Int. J. Oral Maxillofacial Impl. 1993; 9:123-128

Avevamo formulato una ipotesi:
che il fumo orientasse verso una struttura ossea più rarefatta.
Sulla base della letteratura internazionale attualmente disponibile possiamo concludere che:
tale ipotesi corrisponde al vero!


Impianto dentale

martedì 15 ottobre 2013

Impianto dentale - MicroThread, Conical Seal Design, Connective Contour

Basato sul successo dimostrato di TiOblast™, OsseoSpeed™ è il primo e unico impianto al mondo dotato di una superficie di titanio modificata chimicamente. Ciò gli conferisce un'esclusiva nanostruttura che stimola la guarigione precoce dell'osso e accelera il processo di guarigione ossea.

La superficie di titanio microruvida trattata con fluoruro produce un aumento della formazione ossea e un legame più saldo osso-impianto. Insieme a MicroThread™ sul collo dell'impianto, OsseoSpeed fornisce un contributo attivo alla crescita tissutale garantendo un trattamento più affidabile ed efficace. I benefici clinici di OsseoSpeed sono dimostrati e ampiamente documentati.

MicroThread™, stimolazione biomeccanica dell’osso

Il collo degli impianti DENTSPLY Implants è provvisto di MicroThread™, una micro-filettatura che garantisce una distribuzione ottimale del carico e ridotti valori di stress. Il design è basato su una conoscenza approfondita della fisiologia ossea, indispensabile per una struttura ottimale dell'impianto. Dato che il tessuto osseo è progettato per sopportare carichi, è necessario sviluppare impianti dentali che stimolino meccanicamente l'osso circostante in modo da preservarlo, tenendo conto del fatto che il punto critico dell'interfaccia osso-impianto si trova sull'osso corticale marginale, dove si verificano i picchi di stress.

Conical Seal Design™, connessione forte e stabile

Conical Seal Design™ è una connessione conica sotto il livello dell'osso marginale, che trasferisce il carico maggiormente in profondità nell'osso. Rispetto alle connessioni coniche sopra il livello dell'osso marginale e ai design flat-to-flat, Conical Seal Design riduce i picchi di stress preservando quindi l'osso marginale. Inoltre isola la parte interna dell'impianto dai tessuti circostanti riducendo al minimo i micromovimenti e le microinfiltrazioni. Conical Seal Design semplifica la manutenzione ed è una garanzia affidabilità in tutte le situazioni cliniche. Inoltre la passivazione perfetta dell'interfaccia impianto-abutment di Conical Seal Design rende la connessione dell'abutment una procedura semplice e rapida. L'abutment è autoguidante e la procedura di installazione è atraumatica, eliminando così il rischio di danno osseo.

Connective Contour™, maggiore volume e superficie di contatto dei tessuti molli

Connective Contour™ è il contorno esclusivo che si crea quando l'abutment viene posizionato sull'impianto. Questo contorno assicura un'area di contatto più estesa, sia per altezza che per volume, di tessuto connettivo che si integra con la parte transmucosa dell'impianto sigillando e proteggendo l'osso marginale.


Impianto dentale

domenica 13 ottobre 2013

La carie dentaria - endodonzia


La carie dentaria (dal latino careo, "essere privo") è una malattia degenerativa dei tessuti duri del dente (smalto, dentina) su base infettiva, che origina dalla superficie e procede in profondità, fino alla polpa dentale. A causarla sono i comuni microrganismi presenti nel cavo orale, principalmente quelli adesi al dente nella forma di placca batterica, che se non mantenuti sotto controllo attraverso le comuni pratiche di igiene orale, o nel caso di abbassamento delle difese immunitarie, riescono a dissolvere la matrice minerale e organica che costituisce il dente, creando lesioni cavitate. Il sintomo principale è il dolore, che compare però spesso solo quando il processo è sceso molto in profondità, interessando l'organo pulpare (pulpite). Il trattamento prevede l'asportazione del tessuto infetto e la sua sostituzione con materiale adatto (odontoiatria conservativa), e, nel caso di coinvolgimento pulpare avanzato, l'asportazione del tessuto pulpare e la sua sostituzione (endodonzia).

venerdì 11 ottobre 2013

Chi non sa cosa sia la “PARODONTITE” (piorrea) ? Piorrea = Parodontite


La parodontite (piorrea) è in termine scientifico l’infiammazione del parodonto, cioè di tutto quello che sta intorno alle radici dei denti (gengive, legamenti alveolo-dentari, alveoli e apparato osseo). E’ un’infiammazione dovuta quasi sempre ad una scarsa o errata igiene dentale che, se protratta nel tempo, si cronicizza causando il distacco delle gengive dai denti e dando luogo alla formazione della cosi dette “tasche parodontali” che a loro volta determinano danni a carico dell’osso alveolare con la conseguente riduzione della sua altezza. In pratica, volete sapere che cosa avviene se si cronicizza? I denti cominciano a vacillare.Se non si interviene con urgenza e con metodi adeguati sarà inevitabile, cioè sostituire i propri denti permanenti con una bella dentiera. Per carità, non abbiamo nessuna voglia di perdere i denti e allora cominciamo a vedere quali sono i sintomi premonitori di questa benedetta malattia.


Le cause principali della malattia sono:

una cattiva igiene orale, con conseguente aumento della placca batterica che arriva ad insinuarsi sempre più in profondità, quasi a mo’ di cuneo, tra le gengive e la superficie radicolare dei denti e diviene in tal modo sempre meno raggiungibile dallo spazzolino e dal filo interdentale; una predisposizione genetica, cioè un sistema immunitario non sufficientemente sviluppato e in grado di poter aggredire la flora batterica interessata; il diabete mellito, se non adeguatamente compensato;
la cattiva abitudine al fumo.

I principali rischi correlati alla parodontite (piorrea) sono:

  • il possibile peggioramento dell’osteoporosi;
  • una maggiore predisposizione alle affezioni dell’apparato respiratorio;
  • un aumento del rischio per lo shock apoplettico;
  • un aumento del rischio per l’infarto cardiaco;
  • un aumento del rischio di parto prematuro:
  • il peggioramento del diabete mellito.
Le fasi terapeutiche riguardanti la parodontite (piorrea) sono 4:

1.la diagnostica: attraverso il sondaggio parodontale si valuta l’entità delle tasche parodontali e di conseguenza la perdita di supporto dei denti, il grado di sanguinamento e di retrazione delle gengive, la situazione delle biforcazioni. Attraverso una serie di radiografie indorali (da diverse proiezioni) si valuta l’architettura dell’osso residuo;


2. l’etiologica: cioè la rimozione di tutti gli agenti che causano la malattia. In pratica si levigano le radici dei denti (al fine di rimuovere i tessuti necrotizzati e il tessuto di granulazione) e consentire un nuovo attacco epiteliale alla radice. Contemporaneamente si spiegano al paziente tutte le norme riguardanti la corretta igiene orale;


3.la chirurgica: dopo circa 3 mesi dalla levigatura, è essenziale rivalutare il quadro e, se necessario, correggere - con piccoli interventi chirurgici - eventuali situazioni non risolte;


4.la conservativa: è importantissimo che il paziente mantenga un costante contatto con lo specialista per il controllo preventivo di eventuali recidive della malattia.


La parodontite

giovedì 10 ottobre 2013

Protesi parziale con ganci - implantologia


La protesi parziale si ancora tramite ganci o attacchi ai denti rimanenti. Quando la protesi parziale ha una struttura di sostegno metallica viene definita protesi scheletrica o scheletrato e se mista con attacchi di precisione su elementi pilastro viene detta protesi combinata. Si può realizzare anche una protesi tipo scheletrato in resina acetalica o termopressata senza ganci in metallo.

Implantologia

martedì 8 ottobre 2013

Protesi completa inferiore by dentista croazia


La protesi totale rientra tra i dispositivi afisiologici, in quanto i carichi masticatori vengono completamente scaricati sulla mucosa e sull'osso sottostante, perché denti residui o radici vengono a mancare (edentulia). Ha quindi il compito di ristabilire completamente le funzioni masticatorie. Nell'esecuzione di questa protesi bisogna rispettare il profilo del viso (profilo facciale). Essa è meglio definita "mobile totale" in quanto risulta essere un dispositivo che il paziente stesso può rimuovere e reinserire in qualsiasi momento della giornata.

È un dispositivo atto a sostituire intere arcate ormai edentule, costituito da una struttura di sostegno in resina acrilica. I denti utilizzati sono denti del commercio sia in ceramica (poco utilizzati) che in resina acrilica o composita. Con i denti prodotti attualmente si ottengono ottimi risultati estetici: fondamentale è l'abilità dell'odontotecnico che, in particolare per i denti frontali, riesce a conferire alla protesi un aspetto naturale che ben si adatti al viso e alle espressioni del paziente.

Se la sella edentula fosse poco rilevata o comunque per aumentare la ritenzione della protesi totale è possibile, se la quantità di osso residuo è sufficiente, ricorrere alla chirurgia implantare. In tal caso verrebbero inseriti nella cresta edentula degli impianti con funzione di ancoraggio (in genere per la tecnica overdentures con ritenzione sferica, nell'arcata inferiore vengono inseriti 2 impianti nella zona dei canini).


Protesi completa inferiore by dentista croazia

domenica 6 ottobre 2013

Granuloma


La parola granuloma indica, in generale, una neoformazione di natura infiammatoria caratterizzata dall'abbondante proliferazione cellulare, che si accompagna in misura piu' o meno evidente a neoformazi. Cosa è bene sapere sul granuloma:
1.Il granuloma è in genere asintomatico. Solo durante la “fase attiva” , cioè quando al suo interno sono presenti anche batteri e materiale purulento, si avverte dolore o fastidio spontaneo;
2.La diagnosi certa del granuloma è solo radiologica. Nella lastrina si evidenzia una zona radiotrasparente, cioè scura, attorno all’apice del dente;
3-Le terapie sono molto discusse: per esempio, negli Stati Uniti - nel caso di un granuloma in un dente già devitalizzato - la tendenza terapeutica è l’estrazione dentale, mentre in Europa la tendenza è il ritrattamento del dente devitalizzato;
4.Dopo la cura di un granuloma è opportuno che il paziente venga monitorato clinicamente e, in assenza di sintomi, sia sottoposto ad una radiografia endorale dopo 2 anni dall’intervento. Solo se la lesione non è più evidenziabile si può dire che il granuloma è scomparso;
5.In nessun caso un granuloma può guarire spontaneamente o attraverso cure antibiotiche.


Dentisti Croazia